Visitare Trento: la Chiesa di Santa Chiara
Sempre avvicinandoci a Trento centro come pellegrini d’altri tempi, arriviamo alla Chiesa di Santa Chiara, ex chiesa di San Michele Arcangelo; iniziata nel 1145, nel 1229 venne aggiunto il Convento dell’Ordine delle Clarisse (da qui, appunto, l’intitolazione della chiesa alla Santa): suore educatrici dei figli delle famiglie più ricche di Trento città, le cui grandi donazioni arricchirono la chiesa con opere d’arte e importanti decorazioni, in stile Romanico prima e Barocco poi. L’arrivo di Napoleone la vide diventare un ospedale militare; ma la chiesa, riaperta al culto nel 1984 e ancor oggi guidata dalle Clarisse, è nuovamente visitabile, ed oggi è conosciuta con entrambi i nomi: Chiesa di Santa Chiara e Chiesa di San Michele.
Cosa vedere a Trento: la Chiesa di Santa Maria Maggiore
Arriviamo poi alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, la cui origine è forse la più antica. Spesso le chiese cristiane venivano erette in luoghi che già ospitavano templi pagani, che a volte venivano addirittura riqualificati come basiliche cristiane. In questo caso, il sito di Santa Maria Maggiore è quello che in epoca romana vedeva estendersi in un complesso termale dell’antica Tridentum (da cui “Trento”). Il vescovo Bernardo II di Cles, o Bernardo Clesio, la fece edificare nel 1520, ma è con il Concilio di Trento che Santa Maria Maggiore diventa un punto fondamentale della cristianità dell’epoca. È qui, infatti, che il Concilio avrà una delle sue sedi.
Santa Maria Maggiore, in pieno centro di Trento, è un pregevole esempio di architettura rinascimentale, legata alla Chiesa dell’Assunta di Civezzano e alla Cattedrale dell’Assunta di Cles: la “trilogia clesiana”, parte della riorganizzazione urbanistica e architettonica della diocesi, voluta proprio da Bernardo Clesio. All’interno, spiccano gli altari barocchi in marmo, oltre al sarcofago che contiene le reliquie di San Clemente, sempre d’epoca barocca. Una chiesa che vive delle influenze germaniche ma anche di quelle barocche, tra Riforma e Controriforma: il bianco e il rosso della sua pietra sono l’espressione visiva e immediata di tale incontro tra concezioni del mondo, che culmina col campanile, il più alto di Trento, con i suoi 53 metri.
Trento da vedere: la Chiesa di San Francesco Saverio
Concludiamo il nostro viaggio tra le chiese di Trento con San Francesco Saverio, opera più tarda (datata tra il 1708 e il 1711), pregevolissimo tempio barocco inserito nel complesso dei Gesuiti, attribuito secondo alcuni ad Andrea Pozzo, a Gaudenzio Mignocchi secondo altri. San Francesco Saverio venne costruita inglobando il vicino Palazzo delle Costede, oltre a una preesistente torre medievale in origine vicina al fiume Adige, prima della sua deviazione.
Fin dal 1625 l’ordine dei Gesuiti era arrivato a Trento, insediandosi proprio in questo complesso. L’arrivo di Napoleone la vide diventare addirittura un arsenale, fino al ritorno dei Gesuiti e a un restauro nel 1895. Dal 1917 al 1923 la chiesa ospitò poi la salma di Francesco II di Borbone, ultimo re delle Due Sicilie, per salvarla dai combattimenti della Prima Guerra Mondiale, che avevano coinvolto la precedente sepoltura del sovrano ad Arco. Da vedere gli affreschi di Mignocchi sulla Natività e il Battesimo di Gesù, oltre a varie pale di artisti italiani e germanici. Importante, di nuovo del Mignocchi, il suo Francesco Saverio che battezza la regina indiana Neachile. Anche qui tornano il bianco e il rosso dei marmi: un’altra tappa importante del barocco tridentino.
Il nostro breve viaggio si conclude qui per ora. Che si tratti di una veloce fuga dalle grandi città o di un viaggio più lungo e strutturato, le attrattive di Trento città , a partire dalle chiese, sono davvero molte.
E quindi, alla domanda “Cosa vedere a Trento”? si può rispondere solo così: di tutto! Dalle chiese ai palazzi, dai Doss ai musei: e il Grand Hotel Trento è pronto a diventare la vostra base per ogni vostra esigenza di viaggio, in una città sempre da vivere e scoprire.